lunedì 28 maggio 2018

Pensare, fantasticare, scappare dalla vita

Ognuno di noi ha bisogno di un momento in cui riflettere su tutto quello che vuole, fantasticare, scappare dalla vita. Oggi abbiamo molti strumenti per farlo, come leggere un libro, ascoltare musica, guardare un film, fare una passeggiata, fare sport o anche modi meno salutari come drogarsi o bere. A me piace farlo di sera prima di addormentarmi ed è una cosa molto intima che farei con pochi eletti, perché esprimo la mia fantasia stupida e infantile, ma anche la mia intelligenza e le mie buone doti. Se fossi come sono tutte le sere nel mio letto, anche solo per un terzo, avrei risolto tutti i problemi del mondo, ma ovviamente poi torno sulla terra e penso a cosa realmente potrei fare e il mio problema è che non faccio nulla; come dice il proverbio: “la notte un leone, la mattina un co****ne”. Il problema è che rimando tutto oppure ho paura che non vada bene. Un esempio lampante è il nuoto: sono ormai tre anni che non nuoto più, ma il nuoto è stata la mia passione, il mio primo amore, l’unico filo conduttore della mia vita fino ad allora. Poi i miei mi hanno fatto smettere, perché andavo male a scuola; da lì è finita la mia vita, ogni sera mi sono detto “domani vado in piscina”, ma avevo paura di non andare più bene e questo va ancora avanti e non ho la forza di affrontarlo. 
Ho venti anni quasi e vado ancora a scuola; quindi, ho più tempo di pensare e fantasticare rispetto ai miei coetanei che magari lavorano. Nonostante la rottura di andare ancora a scuola, mi ritengo un po’ fortunato: ho più tempo di pensare realmente al mio futuro e ancora non ho idea di cosa fare. A volte mi chiedo se vale la pena pensare così tanto o se è già tutto scritto, se un giorno decido di fare una cosa che magari il giorno prima avevo scartato. Sono molto altalenante, quando penso e vago da un pensiero ad un altro senza un filo logico a volte faccio discorsi con me stesso che i filosofi mi invidierebbero e subito dopo penso a quali auto comprerò se vincerò il Superenalotto. Molte volte faccio le ramanzine a me stesso perché mi deludo, perché penso di fare molte cose e poi non faccio nulla, perché perdo tempo a pensare alle cavolate come fantasticare. 
Il momento più bello e proficuo di tutti i ragazzi è quando si devono fare i compiti o si deve studiare: lì in quel momento sei presidente del mondo, hai vinto sette premi Nobel, hai inventato il teletrasporto e la macchina del tempo. Il momento in cui hai meno fantasia è quando sei lì a fare la verifica scritta o l’interrogazione, quando parli per la prima volta con una ragazza, è lì che il cervello non risponde. 
Mi sono addormentato e ogni sera è diverso, e ora che è mattina e sono sul pullman il mio cervello è vuoto come una bolla di sapone; non saprei cosa scrivere, come se ieri sera non ero io. Non riesco neanche a trovare un finale; quindi, non mi resta che augurarvi buona giornata e spero mi capirete.


Mikhail V.

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