giovedì 29 novembre 2018

Christmas is coming!


Fervono i preparativi per le decorazioni e gli oggettini che regaleremo quest'anno a Natale a tutti coloro che sostengono le iniziative della Biblioteca scolastica.
Eccoci al lavoro, sorridenti e volenterosi: alunni e alunne di classi diverse, del Tecnico e del Professionale, più o meno grandi, tutti bravissimi.



Qualcuno prepara i nastri...

Qualcuno realizza spille...

...ancora spille...

...molte spille...

Un mucchio di spille!




I nostri disegni diventeranno delle splendide e coloratissime copertine

Eccoci al lavoro!
(prima abbiamo pure condiviso un dolce, eh eh)



Qui si realizzano le etichette...

...con molta concentrazione


Qualcuno usa sofisticate tecnologie per ricreare l'effetto "pergamena"


Le strisce sono preparate una ad una, frase dopo frase

Poi vengono arricciate e poste nelle palline

Ognuno ha il suo ruolo e la sua funzione

E il lavoro giunge finalmente alla confezione finale.
C'è anche chi, con molta pazienza,
si dedica all'inventario dei libri...
Bravi ragazzi!


venerdì 16 novembre 2018

Il grande spettacolo del cielo


Ieri abbiamo partecipato ad un convegno presso l'Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Teramo, per ripercorrere l'avventura dell'uomo alla scoperta del cielo e dello spazio.

Eccoci pronti per ascoltare con attenzione l'intervento del professor Bersanelli!



mercoledì 7 novembre 2018

#ioleggoperché2018


Anche quest'anno il gemellaggio con le librerie ha dato i suoi frutti, grazie alla generosità di quanti hanno voluto donarci un libro e all'impegno dei nostri Messaggeri della lettura!

Ecco, dunque, i testi che abbiamo ricevuto presso la Libreria Tempo Libero di Teramo, le librerie Mondadori e Ianni di Giulianova e la Cartolibreria San Francesco di San Nicolò a Tordino.







lunedì 5 novembre 2018

Per sempre tu

E mi ritrovo sotto terra, aspettando un treno che forse non passerà mai o che forse è già passato da tempo. 
Mi ritrovo sola, aspettando qualcosa, qualcuno… 
Ed è in questi momenti che ti vorrei qui, vorrei un tuo abbraccio, un tuo consiglio, un tuo sorriso. Ma ormai non ci sei più e con te hai portato via la parte migliore di me. Il mio sorriso non è più lo stesso, a casa non c’è più il tuo profumo e tutto ciò che mi resta sono i ricordi che ho di te impressi per sempre nella mia testa.


Gaia S.

domenica 4 novembre 2018

Le passioni

Per passioni si intendono i sentimenti che non si possono controllare o un interesse verso qualcosa che si vuole raggiungere a ogni costo.
Ma cosa sono le passioni per me, un ragazzo di vent’anni?
Volgo lo sguardo al presente: le mie passioni sono poche perché non riesco a distinguere una passione reale da un forte interesse; quindi, il nuoto, la musica, la lettura, gli amici e le ragazze.
Il mio futuro? Un’ossessione! Non so quali siano le mie passioni vere, quelle che mi faranno vivere; mi interessano molte cose come l’enologia o l’agraria in generale, il mondo della gastronomia o la professione di assaggiatore. Ovunque vada mi sento dire: “segui le tue passioni, fai ciò che ti piace, combatti per ciò che vuoi”. La mia paura più grande è che questi interessi si dimostrino un flop, che mi disinteressi e che rimanga senza nulla in mano, ma si sa la paura uccide più della guerra e delle malattie.
Tra un po’ dovrò fare una grande scelta e più ci penso più mi sento insicuro, ma meglio essere insicuro che non avere sogni.
Quindi, secondo me le passioni sono di tre tipi: le prime sono passioni di contorno, cioè quelle che per me sono le passioni di oggi; poi ci sono le passioni lavorative; infine, le passioni sentimentali, ma quelle sono un’altra storia. Sono tutte importanti e senza di esse la nostra vita sarebbe pari a quella di un sasso.
Le passioni sono le ragioni di vita, ciò che ti spinge ad andare avanti, ciò che ti fa sentire vivo.


Mikhail V.

Nel segno del campione

Un bimbo in un campo sterrato di periferia alza la polvere e segna.
Diventerà un campione un giorno, tra fama, gloria, responsabilità, critiche e sacrifici.
Si guarda intorno: il vuoto delle tribune diventerà luce grazie al calore dei tifosi, la terra lascerà spazio all’erba e il suo cuore batterà a ritmi di tamburi.
Eccolo, questo piccolo campione parla con i piedi, supera gli avversari come birilli, conclude in porta, il portiere balza, ma la rete si gonfia.
Acclamano il suo nome, lui ringrazia timidamente.
È diventato grande.

                                                
Giovanni T.

sabato 3 novembre 2018

Diario di bordo

Giorno 0

Oggi per noi dell’isola di Buonasorte non è un giorno come tutti, perché torneranno diverse navi pirata dalle loro avventure, pronti a spendere le fortune accumulate nei loro viaggi o reclutare nuovi mozzi da portare in mare, e spero che oggi il mio lato timido si faccia da parte per far spazio al mio lato desideroso d’avventura. 
Camminando per il porto di Buonasorte, notai molti baristi e mercanti affrettarsi ad allestire le loro "baracche" e mettere in vendita le merci più richieste dai temuti pirati, ma si sa che i luoghi più frequentati sono i bar pieni di alcool e cibo. Andando avanti fino al porto notai, dietro gli scogli, un galeone pirata accompagnato da stormi di gabbiani; bastò qualche istante per rimanere ammaliato dalla bellezza di quel vascello. Tutto intorno a me era passato in secondo piano, una sensazione quasi indescrivibile. 
Qualche ora più tardi andai dentro la mia locanda di fiducia, dove servono il miglior rum dell’isola, forse anche dell’intero mondo. Avvicinandomi alla porta d’ingresso, udii canti che esprimevano libertà accompagnati da una melodia soave che scaldava gli animi di chi udiva la melodia. Entrai dentro la locanda senza rendermi conto a cosa sarei potuto andare incontro, mi affrettai ad andare al bancone e chiedere a Jack il solito bicchiere di rum mattutino; venni bloccato da un uomo molto robusto, ma altrettanto ubriaco.
"Chi sei?" mi domandò.
"Sono un uomo, proprio come te" risposi.
Un istante di silenzio, ma percepii un’elevata pressione provenire da quell’uomo; avrebbe potuto mettere in crisi anche il più carismatico dell’isola. Udii un boato di risate provenire da tutte le parti del locale, rimasi scosso senza capire quelle risate gioiose.
"Purtroppo mi sono dimenticato le buone maniere, chiedo scusa. Io sono Axel, capitano della ciurma degli Heartless e, come puoi vedere, questa è la mia ciurma. Adesso potrei sapere il tuo nome?" disse l’uomo.
"Il mio nome è Nathan Ray" dissi con il cuore in gola.
Iniziò a riflettere e a dire cose prive di valore per me, ma significative per tutti i presenti nella locanda. Con molta velocità mi afferrò la spalla e mi domandò: "Sto reclutando nuovi mozzi per la mia ciurma, in te ho visto qualcosa che in altri ragazzi non ho visto, vorresti unirti ai pirati di Heartless?"
In quel frangente il mio cuore stava per esplodere, non riuscivo a contenere tutte quelle emozioni positive dentro di me. Ero felice, sarei riuscito ad intraprendere l’ambita strada del pirata.
"Sì" urlai con un tono deciso e colmo di emozioni.
Il giorno seguente salpammo dal bellissimo ponte di Buonasorte in cerca di ricchezze.

Alex M.

venerdì 2 novembre 2018

Grazie, amico

Nel corso della nostra vita, fin da quando si è piccoli, nascono molte amicizie. Da quelle che durano poco, che una volta finita la scuola si perdono di vista e svaniscono, a quelle più durature con coloro che chiamiamo i "migliori amici". 
I migliori amici sono le nostre sorelle, i nostri familiari, fratelli, genitori, coloro che, qualsiasi cosa accada, ci saranno sempre. Un’amicizia può nascere e finire, ma una mamma sarà sempre una mamma, un padre sarà sempre un padre, sempre pronti a sostenerci nel momento del bisogno.
Avere un amico o un’amica è fondamentale: ti aiuta ad affrontare le situazioni più difficili; nei momenti in cui ti senti solo e hai bisogno di un aiuto, un appiglio per non sprofondare, l’amico è lì ad accompagnarti nei periodi bui della vita. Ed è in quelle situazioni che capisci la vera forza dell’amicizia: quando tutto va male, c'è comunque qualcuno accanto a te che ti aiuta a prendere la strada giusta. 


Emiliano L.

Il calcio


Ma cos’è realmente?

Il calcio è qualcosa in grado di unire tutti quanti, tutte le persone del mondo.
Il calcio è un’emozione allo stato puro.
Il calcio regala emozioni indescrivibili, ma non solo. Regala delusioni per un goal sbagliato, delusioni per una partita persa, delusione e preoccupazione per un infortunio, timore al pensiero di non essere all’altezza, ma anche la forza: la forza di non mollare mai, la forza di prendere e rialzarsi, la forza di non chinare mai la testa, la forza di continuare a lottare e sudare per quella maglia e per quel pallone.
Però, a volte, ci soffermiamo e pensiamo: "Perché continuare?”, “Perché soffrire per un pallone nonostante le delusioni?”
Magari hanno ragione gli altri che ribadiscono fortemente che non serve a nulla correre dietro a un insignificante pallone, che non serve sprecare i pomeriggi per andare a fare allenamento anche sotto la pioggia e la neve, rinunciare ai sabati sera con gli amici, alle feste, solamente per essere con la mente lucida e il corpo pieno di energie per la partita della domenica, per quei 90 minuti che per noi significano molto.
Ecco cos’è il calcio: il nostro tutto.
Ho capito che non posso farne a meno. Regala sensazioni uniche che, solo chi ne è veramente appassionato potrà capire.
Ho capito che il calcio è una metafora della vita, forse la più bella, la più profonda, quella con le radici più spesse e resistenti.
“Credi in qualcosa, anche se significa sacrificare tutto quanto” (Colin Kaepernick).


Francesco G.