lunedì 6 agosto 2018

In mezzo alla maggese





Oggi arare i campi è diventata un'operazione semplice eppure monotona, grazie ai nuovi mezzi agricoli, mentre molti anni fa era un lavoro sì faticoso e molto lento, ma che poteva anche risultare divertente, se svolto in compagnia delle persone giuste.
Stamattina, però, è cambiato qualcosa per me nelle mie ore noiose di lavoro: ho ripensato alla poesia di Giovanni Pascoli "Lavandare" (che stranamente ho ricordato tutta a memoria!) ed è stato un evento molto speciale per me. Non ho fatto altro che ripeterla per tutto il giorno e sorridere, anche se credo che Pascoli, quando ha scritto la poesia, non avesse proprio in mente la felicità.



Nel campo mezzo grigio e mezzo nero
resta un aratro senza buoi, che pare
dimenticato, tra il vapor leggero. 

E cadenzato dalla gora viene 
lo sciabordare delle lavandare 
con tonfi spessi e lunghe cantilene:

il vento soffia e nevica la frasca,
e tu non torni ancora al tuo paese,
quando partisti, come son rimasta!
come l'aratro in mezzo alla maggese.


Andrea V.