sabato 26 maggio 2018

Solo io amo la natura?

Eh sì, ci risiamo! Anche oggi nella mia fattoria, sul mio campo, vicino alla mia pianta di more con lo stesso pensiero che ho da sempre: nel mondo solo io amo la natura?
Secondo me, tutto il mondo ama il denaro, rimango solo io che amo la terra. Famiglie distrutte, figli e nipoti che si uccidono a vicenda solo per il denaro. Ecco la felicità del mondo, tutto dipende dal denaro.
Da quando avevo quasi un anno sono sempre con gli animali tra le piante o a sporcarmi con la terra insieme ai miei nonni tutti i giorni, perché i miei genitori con i propri lavori non erano mai a casa con me.
Io posso solo dire che sono stato partorito dalla terra per questa grande passione che ho. Sono cresciuto con la terra e spero di morire insieme alla terra, non certo di fame, anche se a volte mi tocca fare il delinquente con i clienti, ché come diceva il grande Totò: “meglio un rimorso della coscienza oggi che un rimorso della fame domani”.
Io ringrazio Gesù per tutto quello che ho: la salute, la forza e la grande passione per la terra; lo ringrazio anche per la mia famiglia, per quello che mi ha dato, frutto di tanti sacrifici di nonni, bisnonni e genitori che sono un appoggio per il mio futuro, anche se vorrei farmi tutto da solo, ma con i tempi che ricorrono oggi è molto difficile.
Con questa grande passione che ho, sono l’uomo più felice del mondo, seduto alla punta del colle sotto a una pianta di ulivo a mangiarmi un panino.
A volte mi tocca scontrarmi con i miei genitori, perché vorrebbero che andassi a lavorare in un ufficio dietro ad una scrivania, ma anche se nessuno mi crede per me è la cosa che potrebbe farmi più male, è come se fossi rinchiuso in un carcere. Il giorno a scuola sono seduto accanto alla finestra, ammiro il paesaggio agricolo, a volte passa anche un trattore e penso: “ma perché non sono lì fuori?”.
Una volta sono stato bocciato e ho ripetuto il terzo superiore: è stato l’anno più brutto della mia vita, ogni mattina, sì! Anche ora che ho quasi vent'anni la mattina prima di uscire di casa mia mamma si mette vicino alla porta e aspetta che le do un bacio alla guancia, sapendo che quella specie di carcere in cui vado la mattina a me non piace. A volte mi innervosisco, a volte scoppio a piangere, sperando di non deluderla.
Ogni giorno a scuola nel cambio dell’ora o a ricreazione ho sempre per mano il telefono o un foglio di carta per fare qualcosa di innovativo nella mia azienda; faccio conti, vedo qual è la cosa più conveniente. 
Concordo con un vecchio detto: con la campagna mai nessuno si è arricchito, ma mai nessuno è morto di fame. La sera torni con un pugno di asparagi colto nei campi, due uova, una salsiccia e un po’ di focaccia del vecchio mulino. State tranquilli che con la campagna nessuno muore di fame!
Agricoltori si nasce, non si diventa agricoltori da oggi a domani.
A volte i miei cugini ridono di me,  mi chiamano il contadino, ma io amo quel che faccio e amare è godermi la mia passione. 
Io ho un mio motto: “se mi dai un vecchio trattore con un aratro io ti aro tutto il mondo, ma se mi dai un libro lì rimane”. Anche se un po’ di cultura non fa male a nessuno.



Luigi M.

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