
Secondo me, tutto il mondo ama il denaro, rimango solo io che amo la terra. Famiglie distrutte, figli e nipoti che si uccidono a vicenda solo per il denaro. Ecco la felicità del mondo, tutto dipende dal denaro.
Da quando avevo quasi un anno sono sempre con gli animali tra le piante o a sporcarmi con la terra insieme ai miei nonni tutti i giorni, perché i miei genitori con i propri lavori non erano mai a casa con me.
Io posso solo dire che sono stato partorito dalla terra per questa grande passione che ho. Sono cresciuto con la terra e spero di morire insieme alla terra, non certo di fame, anche se a volte mi tocca fare il delinquente con i clienti, ché come diceva il grande Totò: “meglio un rimorso della coscienza oggi che un rimorso della fame domani”.
Io ringrazio Gesù per tutto quello che ho: la salute, la forza e la grande passione per la terra; lo ringrazio anche per la mia famiglia, per quello che mi ha dato, frutto di tanti sacrifici di nonni, bisnonni e genitori che sono un appoggio per il mio futuro, anche se vorrei farmi tutto da solo, ma con i tempi che ricorrono oggi è molto difficile.
Con questa grande passione che ho, sono l’uomo più felice del mondo, seduto alla punta del colle sotto a una pianta di ulivo a mangiarmi un panino.
A volte mi tocca scontrarmi con i miei genitori, perché vorrebbero che andassi a lavorare in un ufficio dietro ad una scrivania, ma anche se nessuno mi crede per me è la cosa che potrebbe farmi più male, è come se fossi rinchiuso in un carcere. Il giorno a scuola sono seduto accanto alla finestra, ammiro il paesaggio agricolo, a volte passa anche un trattore e penso: “ma perché non sono lì fuori?”.
Una volta sono stato bocciato e ho ripetuto il terzo superiore: è stato l’anno più brutto della mia vita, ogni mattina, sì! Anche ora che ho quasi vent'anni la mattina prima di uscire di casa mia mamma si mette vicino alla porta e aspetta che le do un bacio alla guancia, sapendo che quella specie di carcere in cui vado la mattina a me non piace. A volte mi innervosisco, a volte scoppio a piangere, sperando di non deluderla.
Ogni giorno a scuola nel cambio dell’ora o a ricreazione ho sempre per mano il telefono o un foglio di carta per fare qualcosa di innovativo nella mia azienda; faccio conti, vedo qual è la cosa più conveniente.
Concordo con un vecchio detto: con la campagna mai nessuno si è arricchito, ma mai nessuno è morto di fame. La sera torni con un pugno di asparagi colto nei campi, due uova, una salsiccia e un po’ di focaccia del vecchio mulino. State tranquilli che con la campagna nessuno muore di fame!
Agricoltori si nasce, non si diventa agricoltori da oggi a domani.
A volte i miei cugini ridono di me, mi chiamano il contadino, ma io amo quel che faccio e amare è godermi la mia passione.
Io ho un mio motto: “se mi dai un vecchio trattore con un aratro io ti aro tutto il mondo, ma se mi dai un libro lì rimane”. Anche se un po’ di cultura non fa male a nessuno.
Luigi M.
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